mercoledì 27 agosto 2008

L’ostacolo più importante verso la Libertà Finanziaria: Se stessi

Nel percorso verso la Libertà Finanziaria e la Ricchezza, potrai stabilire gli obiettivi più ambiziosi, usare le tecniche più efficaci, i sistemi che funzionano meglio. Ma potrai sperimentare che nonostante tutto, quando ti stai avvicinando ai tuoi obiettivi, essi improvvisamente si allontaneranno.

Perché questo accade?

Dipende dalle tue convinzioni e dalla tua identità.


Le Convinzioni sui ricchi

Rifletti un attimo sulle tue convinzioni sui ricchi e sulla ricchezza e dimmi se anche tu la pensi come la maggior parte della gente.

· In tanti pensano che i ricchi nonostante il denaro siano infelici.
· La maggior parte della gente è convinta che i ricchi siano persone avide ed insensibili ai problemi della gente comune.
· Molti sono convinti che chi è ricco si è procurato la ricchezza sicuramente in modo illegale o a danno degli altri.
· Molti altri pensano che chi è ricco sia un fortunato figlio di papà che non si è guadagnata la sua ricchezza.

Se anche tu pensi in modo così negativo sulla gente ricca, come potresti mai pensare di diventare come loro?


Convinzioni sul denaro

C’è un altro aspetto legato proprio al denaro in se.

La maggior parte della gente che non ne ha abbastanza ti dirà che il denaro non è importante. Che le cose importanti della vita sono altre. Dice che il denaro è sporco. Che rende la gente cattiva.

Vorresti avere cose sporche? Vorresti diventare cattivo?

In verità ti hanno insegnato a stare lontano dal denaro.

E’ un po’ come la storia della volpe e dell’uva.

Anche io sono convinto che il denaro non sia la cosa più importante. Il denaro è un mezzo e non un fine. Ma il nostro mondo attuale è diverso da quello di altre epoche. Un tempo non occorreva denaro per comprare da mangiare, ma si poteva ottenerlo dalla propria terra e dai propri animali da allevamento. Un tempo l’acqua era un bene a disposizione di tutti. Oggi chi vive in città se l’acqua non è costretto a comprarla in bottiglia, la deve pagare l’acquedotto comunale.

Non c’è quasi aspetto nella organizzazione della nostra vita che sia indipendente dal denaro.
Quindi il denaro è necessario per vivere. Ma è necessario avere con il denaro, ed i consumi, un rapporto corretto ed equilibrato.


Le convinzioni religiose sulla ricchezza

E c’è un ulteriore aspetto legato al modo di procurarsi il denaro.

Ci hanno insegnato che il denaro proviene dal lavoro inteso come fatica. Tutti hanno nella mente il passo biblico “… il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con fatica tutti i giorni della tua vita” (Genesi, 3, 17) (semplificato da alcuni con “Tu uomo lavorerai con sudore”). Ognuno ritiene giusto che lavorare debba essere faticoso ed il guadagno debba dipendere da un lavoro duro.

Potresti mai sentirti nel giusto guadagnando il tuo denaro senza lavorare “duramente” o con fatica?

Questo aspetto della ricchezza che è legato alla religione, è un aspetto che richiede un cambiamento profondo.

Io personalmente ho riflettuto a lungo sulla ricchezza rispetto alla religione. In passato mi era stato insegnato che solo i poveri potessero avere diritto al regno dei cieli. Non lo trovavo giusto perché mi sembrava che ci fosse solo una promessa di un vantaggio futuro a fronte di una sofferenza nel presente. E quindi un modo per convincere le persone semplici ad accettare la povertà.

Ma più mi approfondisco sulle sacre scritture e più mi rendo che il messaggio non è questo.
Prendiamo ad esempio la Parabola dei Talenti (Parabola di Gesù raccontata nel Vangelo secondo Matteo 25, 14-30).

La parabola parla di un uomo che parte per un viaggio ed affida i suoi beni ai suoi servi. Ad un servo affida cinque talenti, ad un secondo due talenti e ad un terzo un talento. I primi due, sfruttando la somma ricevuta, riescono a raddoppiarne l'importo; il terzo invece va a nascondere il talento ricevuto. Quando il padrone ritorna apprezza l'operato dei primi due servi; invece condanna il comportamento dell'ultimo.

Come concili tu l’apprezzamento del padrone per chi si arricchisce? E la condanna del terzo? Non è dei poveri il regno dei cieli?

In passato non riuscivo a capire. Poi ho capito.

Nasciamo con delle possibilità (come le carte che riceviamo al gioco). C’è chi nasce più dotato e chi meno. Chi in situazioni più agiate e chi meno (il numero dei Talenti). I Talenti sono una consegna ricevuta da Dio.

Ci sono 2 possibilità:

1. Usarli e quindi aumentare il patrimonio ricevuto.
2. Non usarli e rendere il patrimonio sterile. Il Talento sotterrato non produce niente per nessuno.

Colui che indipendentemente dal numero dei talenti ricevuti, cerca di utilizzarli, agisce e fa delle cose, cerca di mettersi in gioco, di rischiare, viene premiato.

Chi invece resta a guardare, preoccupato di perdere quello che ha, viene punito ed allontanato.

Questo giustifica e premia chi nella vita cerca di creare valore, per se e per gli altri. Chi si sforza di creare opportunità e di tentare di fare del mondo un posto migliore.

Chi invece se ne sta fermo ed impaurito ad osservare la propria vita fluire, senza fare niente di costruttivo, non è un povero nel senso di meritevole del regno dei cieli, ma uno che merita una punizione. Il povero a cui si riferisce Gesù è colui che non è attaccato ai beni materiali. Che non sacrifica il bene altrui per il tornaconto personale.

Il “povero” inteso come colui che è senza denaro perché “ha sotterrato il proprio Talento”, non si impegna a migliorare la propria condizione, Gesù lo punisce, lo ritiene indegno del regno dei cieli.

Tra il tempo di Gesù ed il nostro tempo, c’è stato un lungo periodo di potere temporale della chiesa e diverse revisioni delle sacre scritture. Per cui i significati delle cose sono stati modificati ed adattati ad uno scopo diverso da quello originale. Ma questo meriterebbe un ben più lungo approfondimento.

L’importante è aver capito che non è necessario essere poveri per andare in paradiso. Quella destinazione è disponibile anche per i ricchi illuminati, ovvero coloro che utilizzano la ricchezza per migliorare la propria condizione e quella degli altri uomini.

E vi faccio notare una stranezza.

Nella parabola non viene presa in considerazione una terza possibilità: quella di mettere in gioco il patrimonio e perderlo. Ed è questa la vera bellezza di questa parabola. Ci insegna che non c’è mai perdita, solo aumento del patrimonio o paura di metterlo (mettersi) in gioco. Mettere in gioco i Talenti porterà inevitabilmente alla crescita. Le esperienze potranno anche essere negative nell’immediato (gli errori e gli insuccessi), ma a lungo termine avrò sempre vissuto pienamente, e nella maggior parte dei casi con successo.


Modificare le convinzioni sui ricchi

L’Aspetto delle tue convinzioni sui ricchi è forse più facile da modificare rispetto a quello religioso sulla ricchezza. Invece di farti influenzare da come vengono proposti in televisione e sui giornali scandalistici, prova a leggere le biografie di persone di successo. Si certo, ci sono anche persone che hanno avuto accesso alla ricchezza senza avere un grande spessore personale. E mi riferisco a sportivi, attori, personaggi televisivi, etc. Quelli sono personaggi svegli che hanno capito come guadagnare rapidamente del denaro. Ma il denaro è un amplificatore. Se una persona è fondamentalmente di poco spessore umano, il denaro non la renderà certo migliore. Ma oltre a questi personaggi (e non tutti sono negativi) che godono di popolarità e visibilità, ci sono una grande massa, silenziosa e non visibile, di ricchi che è gente preparata, sensibile, altruista e positiva.

Il fatto che vedi soltanto un certo tipo di persona ricca che è percentualmente minima, ma che gode di grande visibilità, non deve farti estendere il giudizio sulla totalità.

La maggior parte della gente ricca è gente attiva. Che si è arricchita nel corso della propria vita e non tramite eredità. E’ gente che passa il tempo a formarsi ed ad agire, e non a guardare in televisione la vita degli altri. E’ gente che si prende i rischi di quello che fa ed accetta di poter sbagliare. Considera gli errori non un fallimento individuale o una diminuzione del proprio valore, ma una parte necessaria del processo di apprendimento e tappe obbligate nel percorso verso il successo.

Se invece di considerare le persone ricche i tuoi antagonisti nella vita, riuscirai a vederne le qualità, potrai cominciare il percorso per poterti sentire un di loro.

Solo a quel punto ciò che farai, ti potrà portare verso la Libertà finanziaria e verso la ricchezza.


Cosa occorre fare

E’ su questi aspetti interiori che si deve lavorare prima di poter passare oltre e preoccuparsi delle tecniche, dei metodi e dei sistemi per guadagnare denaro.
Solo dopo aver “sistemato” gli aspetti interiori ed emotivi sul denaro e la ricchezza potrai passare alle modalità per ottenerli.

Questo è il vero grande passo che si deve fare. E’ sapere che ci sono molti modi per guadagnare senza lavorare direttamente, e che questo è giusto. Finché penserai nel profondo di te che questo sia ingiusto, non otterrai risultati.

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