martedì 8 dicembre 2009

Le profezie di Ginadamus. Lavoro e disoccupazione

In Italia i disoccupati sono oltre due milioni. Il tasso dei senza lavoro a ottobre è salito all'8%, il livello più alto da novembre 2004. l'Istat precisa che i senza lavoro superano i 2 milioni per la prima volta da marzo 2004. In ottobre nell'eurozona il tasso di disoccupazione è risultato stabile a quota 9,8%, lo stesso livello di settembre. Lo rileva l'Eurostat, l'istituto di statistica europeo.

Vorrei fare 2 alcune considerazioni

La prima riguarda come si da la notizia. Sembra quasi che ci si debba considerare fortunati ad avere in Italia un tasso di disoccupazione più basso della media europea.

Ti senti fortunato?

Come? Non sento.

Non mi sembra di aver sentito: che culo a stare in Italia!

Eppure il tentativo è quello. Far sembrare la faccenda meno grave di quella che è. Ti invitano a stare tranquillo. Ad aspettare perché la ripresa è in atto. E quindi occorre pazientare che la ripresa economica farà la sua parte e riprenderà l’occupazione.

E’ assoluta disinformazione.

Proviamo a fare una scommessa. Proviamo a vedere come sarà la situazione del mercato del lavoro nella tarda primavera. Io dico che il tasso di disoccupazione aumenterà.

Le imprese boccheggiano e non possono fare altro che contrarre i costi e ottimizzare le attività. Le banche, da parte loro, non intendono per il momento dare nessun aiuto alle imprese e non credo lo faranno nell’immediato futuro. E questo non gioverà certo alle imprese ed alla ripresa.

Quello che mi preoccupa veramente e che nessuno vuole vedere le cose come stanno veramente. L’Italia sta messa male e le imprese peggio. Ma oltre a questo è il mercato del lavoro che sta cambiando. Ma nessun dipendente vuole accettare questo stato di cose. Ogni anno che passa il lavoro dipendente diventa sempre più precario. E quando è a tempo indeterminato è quasi sempre a tempo limitato.

Non è più pensabile l’epoca in cui si entrava in una impresa e ci si trascorreva l’intera vita lavorativa. Premiata alla fine con una bella pensione.

Il turn over dei posti di lavoro, il precariato, gli stipendi non sufficienti a volte ad una vita decorosa, la difficoltà a trovare una collocazione adeguata perché per i pochi posti buoni occorre veramente tanta formazione, non sono motivi sufficienti a far capire che è finita un’epoca.

Non è più l’epoca del “posto di lavoro”.

Siamo nell’epoca del lavoro fai da te, autonomo, professionale, imprenditoria.

Occorre trovare la forza ed il coraggio per autodeterminarsi. Occorre capire che occorrono idee ed energia. Serve il coraggio di rischiare.

Ma non è facile.

Nel prossimi post cercherò di tracciare un percorso per consentire a chi vuole passare dal lavoro dipendente al lavoro indipendente, ma non sa come fare. Non sa da dove cominciare. E’ preso dal timore di fare quel passo che nessun autonomo hai mai rinnegato. Fare il primo passo verso la propria libertà.


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